LE TECNOPATIE

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Carnialman
view post Posted on 24/5/2011, 19:54     +1   -1




Una posizione scorretta in sella potrebbe portare a gravi conseguenze a carico di alcuni distretti del corpo.

Per tecnopatie s’intendono tutte quelle patologie che interessano l’apparato osteomioarticolare causate dall’uso di un mezzo meccanico. Stiamo parlando di tutti quei dolori tendinei, muscolari e articolari imputabili, non tanto all’uso della bicicletta, ma piuttosto a una scorretta posizione.
La maggior parte di queste patologie colpiscono l’arto inferiore. I motivi sono principalmente due: 1) la gamba è la parte del nostro corpo maggiormente impegnata e sollecitata in questo gesto atletico; 2) la sua azione è vincolata dalla posizione del bacino sulla sella e dalla posizione del piede sul pedale.
Il primo è un vincolo statico, fermo, il secondo è un vincolo dinamico, muovendosi il pedale lungo i 360° della pedalata. Le dimensioni del telaio, della bicicletta e, soprattutto, la posizione che su di essa si assume, sono spesso le cause di molte patologie. Se da un lato si ricerca nella bicicletta la leggerezza, l’estetica, l’aerodinamicità, la possibilità di migliori prestazioni, dall’altro si dimentica che a volte è meglio rinunciarvi, a vantaggio di una bicicletta che meglio corrisponda alle nostre caratteristiche fisiche. La struttura che è maggiormente sollecitata nel gesto della pedalata è il ginocchio.
Una distanza sella-pedale eccessiva o insufficiente può essere causa d’infiammazioni tendinee e in particolare causare una temibile patologia nel ciclista: la condropatia femoro-rotulea, cioè una malattia delle cartilagini che rivestono le ossa di quest’articolazione. Allo stesso modo incidono una posizione troppo avanzata o arretrata, così come pedivelle eccessivamente lunghe o malposizionamenti della tacchetta ferma-piede.
A livello della caviglia la struttura che può con maggior facilità dare problemi è il tendine d’Achille, senza dimenticare la schiena e, soprattutto, la cervicale.
La posizione sulla bicicletta deve quindi tenere presente le caratteristiche morfologiche dell’atleta, lunghezza dell’arto inferiore, della coscia, del tronco, ma anche le eventuali anomalie chiamate posturali. Ginocchia vare, in fuori, valghe, in dentro o a X, eventuali differenti lunghezze fra i due arti, richiedono alcune correzioni della posizione o l’uso di particolari soluzioni tecniche.
È un esempio noto che per chi soffre di problemi al ginocchio sono più indicati dei pedali o delle tacchette che lascino libertà di movimento al piede. La differenza di lunghezza fra gli arti può richiedere l’uso di un rialzo o una differente posizione delle tacchette sotto la scarpa. Non si deve dimenticare che non sempre le colpe sono solo imputabili alla bicicletta. Una scarsa mobilità articolare, in particolare della schiena, un deficit muscolare, non sono correggibili solo modificando bicicletta e/o telaio, ma anche dedicando un po’ di tempo a un adeguato programma di rieducazione funzionale.
Anche allenamenti e/o l’uso di rapporti non adeguati entrano in causa in queste patologie.
Altre volte il problema è l’opinione comune, come ad esempio l’idea che alzare il manubrio o accorciare la posizione, la distanza sella-manubrio, possano giovare alla schiena e alla cervicale, quando molto spesso è vero il contrario. Un ulteriore esempio di un errore comune è quello di abbassare la punta della sella, inclinandola verso il basso, per evitare sofferenze al sottosella, dimenticandosi che così si tende a scivolare in avanti e si domanda alla schiena e alle braccia un lavoro supplementare per sostenere il peso del corpo e l’arto inferiore fatica a lavorare correttamente.
La soluzione del problema è un telaista, un tecnico o un rivenditore esperto che sappia consigliare le giuste misure della bicicletta e della posizione e ricorrere a uno specialista al più presto qualora compaiano dei disturbi.
Oggi a disposizione del medico dello sport esistono, oltre alla conoscenza specifica delle patologie da sport, dei sistemi di cinematografia computerizzati che permettono di analizzare il gesto atletico dinamicamente e di correggere eventuali asimmetrie di posizione o sovraccarichi.

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