F.A.Q., Responsabilità civili e penali

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Carnialman
icon14  view post Posted on 31/12/2010, 17:06     +1   -1




Cosa succede se qualcosa va storto durante un'uscita in bicicletta e qualcuno/a si fa male?

Tipicamente va stabilito se vi sono responsabilità nell'incidente, e a chi sono imputabili. Se un ciclista cade da solo la responsabilità è evidentemente sua, se cade per cause esterne si possono definire responsabilità nell'incidente (non necessariamente dell'accompagnatore ma, p.e. di un altro partecipante), possono essere comminati risarcimenti ed in casi particolarmente gravi si può andare incontro a conseguenze penali.

Chi guida un'escursione può essere ritenuto/a responsabile in qualche modo di quanto avviene nel corso dell'uscita?

Questo non si può affermare a priori, e dipende in larga misura da quali sono gli accordi intercorsi tra l'accompagnatore ed i partecipanti. Tecnicamente andare in bicicletta su una pubblica strada è un'attività consentita e regolata dal C.d.S., a cui tutti gli utenti delle pubbliche strade sono tenuti ad attenersi. In quest'ottica il semplice fornire delle indicazioni utili a seguire un percorso precedentemente concordato non configura particolari responsabilità rispetto all'attività stessa, posto che non si superino i vincoli dettati dal C.d.S. Per capirci: niente impedisce ad un singolo ciclista, o ad un gruppo, di percorrere delle pubbliche strade, ed il comportamento su tali strade non discende da patti o accordi intercorsi tra i ciclisti, quanto dalle regole del C.d.S. Il discorso è un po' diverso nel caso di uscite su strade bianche o sentieri di montagna: in questo caso la manutenzione ed affidabilità di detti percorsi non è a carico di nessuno, sta quindi all'accompagnatore rendere edotti i partecipanti sulle condizioni critiche del fondo stradale in modo da scaricare su di essi la decisione sul percorrerlo o meno, ed in che maniera (p.e.: a piedi).

Cambia qualcosa se il giro è organizzato da un'associazione anziché da un singolo?

Sì, dal momento che nel caso di affiliazione ad un'associazione esiste un patto scritto, sotto forma di statuto e regolamenti annessi, che sancisce le forme ed i modi di partecipazione alle attività. In presenza di uno statuto il caso di informazione incompleta viene a mancare, poiché quantomeno ci si aspetta che entrambe le parti siano a conoscenza delle regole che normano il comportamento reciproco e le rispettino, e che tali regole siano onnicomprensive. Di fatto si riconosce nella figura del presidente dell'associazione il primo responsabile di quanto può accadere nel corso delle attività, ed è suo onere, in caso di problemi e/o incidenti, dimostrare che le relative colpe sono da attribuirsi ad errori umani ed al mancato rispetto dei regolamenti, anziché ad una lacuna organizzativa.

Allora quand'è che si individuano responsabilità dell'accompagnatore?

Se l'uscita non è organizzata da un'associazione, e non esistono patti scritti (occhio che anche la pubblicazione di un'informativa generica sul Forum può ben essere definita un "patto scritto"), l'iniziativa si riduce ad una situazione in cui due o più individui adulti concordano un agire comune, e nel caso di adulti si presume che ognuno/a sia personalmente responsabile dei propri gesti e delle proprie azioni. L'unico vero rischio per l'accompagnatore si corre in tutti quei casi in cui il danno è causato da incorretta o insufficiente informazione fornita ai partecipanti all'uscita. Ovvero in presenza di una situazione che li metta in condizioni di non potersi prender cura di sé, o li ponga, contro la loro volontà, in situazioni di pericolo o di disagio. Ad esempio se si proponga un'uscita descrivendo un itinerario su strade asfaltate, ed invece si finisca obbligatoriamente a percorrere un fondo sterrato molto sconnesso: un partecipante che abbia a farsi male o a danneggiare la propria bici a causa di questo fatto potrà decidere di rivalersi nei confronti dell'accompagnatore che lo ha maldestramente coinvolto e trascinato in una situazione indesiderata. O ancora poniamo il caso di un'uscita in mountain bike in cui si attraversino dei fondi chiusi o delle proprietà private (situazione che nel nostro paese, sebbene illegale, a causa della mancata tutela e rispetto dei vincoli di servitù di transito si verifica di necessità più spesso di quanto sia desiderabile). In questo caso l'accompagnatore è tenuto a far presenti, e con il necessario anticipo, le condizioni di insicurezza di quel tratto, che potrebbe ospitare animali pericolosi (p.e. Cani pastore) o rischi di altra natura non riconducibili alle normative che regolano la percorrenza delle pubbliche strade.

Come si pone il gruppo di lavoro di CicloAppuntamenti nei confronti di tutto ciò?

Il Calendario ed il Forum di Ciclo Appuntamenti nel Salento nascono con l'intento di promuovere la crescita della conoscenza e dell'utilizzo della bicicletta, consentendo a piccoli gruppi e singoli ciclisti di scambiarsi informazioni e dare vita ad attività di varia natura. Confidiamo nella disponibilità di tanti a condividere la propria passione per la bicicletta, le proprie esperienze, la propria conoscenza del territorio, e riteniamo che la forma più adatta perché ciò avvenga sia lo scambio interpersonale diretto, non mediato da sovrastrutture e rapporti formalizzati di alcun tipo. È nostra convinzione che la maniera migliore di affrontare le opportunità di crescita umana e personale offerte dalla bicicletta consista nel rapportarci gli uni agli agli altri in termini di parità, facendoci carico in prima persona delle nostre aspettative e delle rispettive potenzialità, disponibilità e responsabilità. Riteniamo che la crescita individuale consista nel farsi carico delle problematiche, nel non delegare, nel continuo scambiare idee, proposte, sensibilità, anche nel corso di un'iniziativa in bicicletta. E se da un lato ci auguriamo che l'ottimo lavoro svolto fin qui dalle numerose associazioni presenti sul territorio continui e cresca ulteriormente, ancor più aspiriamo ad un incremento del numero di piccoli nuclei autoaggregantisi, liberi di incontrarsi per esplorare in bici il mondo.

Quanto sono attendibili queste informazioni?

Lo scopo di questa F.A.Q. non è fornire un "testo di studio", ma piuttosto una serie di spunti di riflessione sulle responsabilità derivanti dal coinvolgere altre persone nelle nostre iniziative. Lo scrivente non è un esperto legale, e queste considerazioni sono semplicemente il frutto di una lunga serie di discussioni, maturate nel corso degli anni con esperti di varie discipline. Non prendetele per oro colato, e soprattutto se avete da segnalare correzioni a quanto qui sopra affermato inviatele, provvederemo ad integrarle nel testo.

ripreso da cicloappuntamenti autore marcopie
 
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